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Intervista Radio News 24

Febbraio 2021 intervista a Massimo Di Mascio, ospite di Radio News 24.

Come ho iniziato il mestiere di Fotografo

Sono anni ormai che non fotografo matrimoni a livello industriale, la mia nuova attività imprenditoriale mi ha portato, per questioni di tempo, a ridimensionare drasticamente la quantità di matrimoni fattibili durante l'anno, ma non per questo ho smesso di fotografarli, forse oggi mi sono creato una mia nicchia di clientela, a cui posso offrire il massimo della cura dei dettagli e del rapporto umano. 
Il 2011 è stato l'anno spartiacque della mia vita professionale: ho chiuso il negozio di fotografia aperto nel 1999 a Miglianico e sono tornato alle origini: il mio vecchio studio di Tollo, il mio paese natale, confinante con la stessa Miglianico dove oggi risiedo con la mia famiglia.
Come ogni mattina entrando nel mio studio, tra l'altro sempre stato sede legale della mia attività iniziata nel 1993, mi appresto a iniziare la giornata: controllo la posta, appuntamenti, qualche telefonata.
Come la maggior parte delle persone che frequentano i social, anch'io ogni mattina faccio un giro su facebook, ormai anch'esso diventato strumento di lavoro, di contatti e di promozione aziendale.
Fra tutti i post ce n'è uno in particolare che mi colpisce, qualche amatore della fotografia analogica ha pubblicato una fotografia di un oggetto a me assai caro, una Minolta SRT 100x, una macchina fotografica a pellicola 35mm.
Seduto davanti al mio Pc mi basta solo voltarmi per vederla li, dove l'ho sempre custodita gelosamente, fra le tante ormai vecchie macchine fotografiche, non è stata la più costosa che ho posseduto...anzi, forse è stata la piu economica, ma ai miei occhi è la più bella, è lei che mi ha spinto a fare questo mestiere, proprio lei, con le sue ghiere numerate che mi incuriosiva a conoscerne il significato
Lei ha fatto sì che mi innamorassi del mestiere di fotografo.
Fu mio padre a regalarmela nel 1987, appena congedato dal servizio militare, ripresa la mia vita civile, una mattina non trovai piu la mia compatta, compagna di tante gite con gli amici, Papà me la prese dal mio comodino, e ancor oggi non sono mai riuscito a capirene il motivo misterioso, che lo spinse ad andare in un negozio di articoli fotografici, per accordarsi con il commerciante per una permuta; diede indietro la mia vecchia macchina fotografica e ne aquistò un'altra, comunque usata, appunto la Minolta SRT 100x.
Me la regalò. Senza imballo, senza scatola, senza dire nulla...anzi: “ l'ho vista in vetrina, mi è piaciuta, non mi bastavano i soldi, ho pensato di permutarla con la tua” disse.

Lui era fatto così, pensava e agiva, senza chiedere niente a nessuno, anzi, a volte chiedeva qualche parere a mia madre, ma il piu delle volte aveva già fatto. Un giorno scoprimmo per caso che aveva acquistato un pezzo di terreno agricolo confinante con il nostro; negoziò con il venditore il pagamento in cinque anni, praticamente pagò il terreno con il raccolto del suo stesso vigneto.
Pinuccio (il suo nomignolo con cui tutti lo chiamano in paese) mi regalò un pezzo del mio futuro. Chissà se dal cielo mi segue ancora, come faceva sempre durante i primi servizi matrimoniali, lo trovavo sempre davanti alla chiesa, mi osservava, riusciva sempre ad intuire se avevo bisogno di aiuto, e in silenzio, si avvicinava e mi diceva: “ lasciami le chiavi dell'auto, concentrati sulla cerimonia, ci penso io a parcheggiarla bene, non preoccuparti ti aspetto fuori dalla chiesa”.
Qualsiasi cosa mi succedeva e in qualsiasi posto, bastava una telefonata e di li a poco lasciava tutto e tutti e arrivava in mio soccorso. Mai ricordo in vita mia, che mi abbia detto di essere impegnato e di non potermi aiutare. Anche quando lo era.

A Papà Pinuccio

La mia intervista a Radio News 24

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